Cura delle viti, vendemmia, pigiatura e vinificazione. Le fasi principali che raccontano la storia del passaggio dall’uva al vino. Una storia che narra di emozioni, fatiche, aspettative e forza.
Rosso, bianco e rosato sono i vini che accompagnano il nostro cibo e che svettano fieri sulle tavole di tutti gli italiani.
Il vino è il fiore all’occhiello della nostra produzione agricola ed è il nostro orgoglio più grande.
Il passaggio dall’uva al vino può sembrare facile ed immediato ma la realtà delle cose è ben diversa. Il vino è ottenuto dalla fermentazione alcolica del succo d’uva grazie ad alcuni lieviti presenti direttamente sulla buccia dell’acino. Questo permette la trasformazione in zucchero della polpa in alcol etilico e anidride carbonica.
Il primo step che apre le porte al ciclo produttivo del vino è la VENDEMMIA. Inizia qui il percorso che porta il grappo d’uva a diventare vino.
È uno dei momenti più attesi dagli agricoltori perchè possono, dopo un anno di lavoro, raccogliere i frutti del duro lavoro.
In antichità la vendemmia veniva effettuata a mano mentre oggi esistono in commercio macchinari che sostituiscono le braccia degli agricoltori. È anche vero che nel tempo questa pratica diventa sempre meno più accurata perchè non permette la scelta del grappolo da raccogliere.
Due sono i metodi di raccolta:
- Manuale: nonostante sia un metodo antico, questa tipologia di raccolta garantisce maggior rispetto alla pianta che viene danneggiata molto meno.
- Meccanica: utilizzo di macchinari specifici per la vendemmia che hanno il compito di raccogliere i grappoli scuotendo la pianta sia in orizzontale che in verticale.
È importante delineare delle semplici regole guida per una vendemmia perfetta:
- Non raccogliere l’uva ancora umida e bagnata così da non creare condensa e fermentazione precoce
- La vendemmia va effettuata sopratutto durante le ore più fresche della giornata
- Il tempo che deve trascorrere tra la raccolta e l’inizio della produzione deve essere di breve durata così da evitare il danneggiamento degli acini
Il periodo varia in base a diverse situazioni:
- Clima
- Zona di produzione
- Tipologia di uva
- Tipo di vino
- Luglio-Ottobre
Il secondo step è quello della PIGIATURA. Anticamente gli agricoltori pigiavano l’uva a piedi nudi, oggi le cose sono nettamente cambiate. La pigiatura avviene tramite macchinari detti “diraspapigiatrici” che eliminano il raspo d’uva.
Il mosto ottenuto viene purificato e corretto per poi esser lasciato a fermentare.
Il terzo step è la FERMENTAZIONE o VINIFICAZIONE. È il processo che porta il mosto a trasformarsi in vino. Il tempo che la determina va da 1 giorno a 1 settimana o addirittura 10 giorni.
In questo processo lo zucchero si trasforma pian piano in alcol e in anidride carbonica.
La vinificazione può essere di tre tipi:
- Vinificazione in bianco: le bucce e i semi vengono separate dal mosto prima che inizi la fermentazione così da ottenere vini bianchi da bere almeno 3 anni prima dalla vendemmia
- Vinificazione in rosso: bucce e semi vengono lasciate in contatto con il mosto in fermentazione.
- Vinificazione rosato: si effettua una parziale vinificazione in bianco
Questi tre step sono fondamentali per arrivare allo step dell’imbottigliamento. La vendemmia, la pigiatura e la vinificazione rendono il mosto pronto per diventare qualcosa di eccezionale, qualcosa di unico nel suo genere, con profumi e sapori diversi ed inconfondibili tra loro.
Mosto, pronto per diventare vino.
Non ci resta che aspettare e attendere con ansia l’imbottigliamento così da raccontare la sua storia e la storia dei nostri vini.
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