Uno dei vitigni più diffusi e coltivati in Puglia, deve il suo nome alla precoce maturazione della sua uva.
Le sue origini sono ancora incerte. Probabilmente è giunto nelle nostre terre grazie ai Fenici e al loro commercio in tutto il mediterraneo. Studiosi affermano, invece, che sia arrivato in Puglia dalla Borgogna nel XVII secolo portato dai frati benedettini.
Unica certezza che ci arriva grazie a documenti scritti è intorno alla metà del 1700 quando Don Francesco Filippo Indelicati notò un particolare che tutt’ora caratterizza il Primitivo, la velocità di maturazione di una vite in particolare: nera, dolce e gustosa.
Probabilmente fu lui a sostituirne il nome da zagarese a primitivus.
Il Primitivo è un vitigno diffusissimo in Italia.
Il suo grappolo è a forma conico-cilindrica. Gli acini sono di un blu scuro tendente al viola di forma sferica.
Fine agosto ed inizio settembre sono i periodi in cui questa particolare varietà di uva matura ed è pronta per essere raccolta. Dopo la selezione di uve vendemmiate all’apice della loro maturazione segue un’attenta macerazione a temperatura controllata. Dopo il primo affinamento di 9 mesi in contenitori di acciaio, segue un periodo di affinamento in bottiglia per circa 3 mesi.
Al palato è:
- pieno
- caldo
- dolce
All’olfatto risulta sprigionare un profumo:
- fruttato
- sentori di ciliegia
- frutti di bosco
- evidenti note speziate
Più invecchia e più il suo sapore diventa vellutato ed equilibrato.
Il Nobiles Primitivo si abbina a pietanze come:
- carni rosse
- arrosti
- formaggi stagionati
- salumi stagionati
- carni stufate
- zuppe
È consigliabile servirlo a temperatura ambiente avendo cura di stappare la bottiglia almeno un’ora prima della mescita.
Devi essere loggato per lasciare un commento.